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Martedì, 24 Novembre 2020 18:33

Tartare di Fassona Oberto, c’è a chi piace nuda

 

 Nuda e cruda.


La Tartare di Fassona non ha bisogno di orpelli e vestizioni, tanto meno di cotture o lavorazioni particolari. Si mangia così com’è: nuda e cruda, succosa, morbida, con quel leggerissimo gusto dolce e avvolgente che solo le carni di altissima qualità sanno regalare, assieme alla piena sicurezza di cosa si sta mangiando.

La Tartare nasce per esaltare il sapore e l’eccellenza della carne, dunque serve pochissimo altro. C’è chi la consuma con un pizzico di fiore di sale. Chi ci aggiunge un filo d’olio, uno spicchio di aglio (non schiacciato, mi raccomando) e una pepata, per un gusto più deciso. Qualcuno la completa con una generosa lamellata di tartufo – in autunno, il Bianco d’Alba è d’obbligo. Chi ancora la insaporisce con gocce di salsa d’acciughe (da provare) e chi, alla francese, adagia sulla Tartare, impiattata in forma circolare grazie all’uso di un coppapasta, il tuorlo di un uovo, aggiungendo capperi e cipolle rosse.

Qualunque sia l’abbinamento, è la carne che conta.

Oberto garantisce al consumatore 100% Fassona certificata di Razza piemontese: tagli pregiati e magri di coscia selezionati esclusivamente da allevamenti locali tra le provincie di Cuneo e Torino, dove allevare la Fassona è diventato un’arte.


 

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